FRASCINETO

FRASCINETO

Frascineto si trova alla base delle pendici della Serra Dolcedorme, imponente massiccio del Parco Nazionale del Pollino, accostato dall’autostrada A2. Prima denominato “Casale Novo” o “Casal San Pietro”, fu ripopolata da una colonia di profughi albanesi nel XV secolo, accolti dall’Abate del vetusto monastero greco di San Pietro, ai quali vennero assegnate terre dell’Abbazia stessa. Nel 1552 i due casali si fusero assumendo il nome di Frascineto. Da allora i suoi abitanti mantengono la loro identità etnica culturale, linguistica e religiosa. Gli abitanti di Frascineto/Frasnita hanno da sempre avuto rapporti con il vicino paese Eianina, frazione di Frascineto, altro antico centro di provenienza albanese, ed entrambi hanno simili costumanze linguistiche e religiose.

Da Visitare​

La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta (in foto) con iconostasi di scuola russa, costruita dopo l’arrivo degli albanesi nel XVII secolo ha una sola navata a croce latina di stile barocco con campanile caratteristico e una maestosa cupola.

La Chiesa Basilicale di San Pietro e Paolo, risalente al X secolo di stile bizantino, a tre navate, fu sede di monaci Italo-Greci-Basiliani fino all’anno 1750. Venne ristrutturata e consacrata il 25 giugno 2017. È visitabile su appuntamento.

Incavata nei costoni del Timpone del Corvo, sorge la Cappella della Madonna delle Armi o degli Aramei (Madonna di Lassù) risalente al X-XI secolo, oggi poco più di un rudere. In origine era formata da celle dove i monaci eremiti basiliani del monastero di San Pietro di Frascineto conducevano una vita contemplativa.

La Cappella dedicata alle Anime del Purgatorio situata nel centro storico di Frascineto è ad unica navata.

La Chiesa di San Basilio Magno ad Eianina di stile barocco a navata unica con altare ed iconostasi bizantini. La sua costruzione risale al XVII secolo.

Museo Comunale del Costume Tradizionale Albanese in Via Della Montagna

Museo Comunale delle Icone e della Tradizione Bizantina

Cantina Sociale “Vini del Pollino”

Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina

Il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina di Frascineto, centro d’eccellenza della cultura Bizantina in Calabria, meta indiscussa ed apprezzata da italiani e stranieri nonché elemento di ammirazione per i cultori ed appassionati del settore, è stato realizzato dopo un’attenta analisi del contesto italo-albanese di tradizione bizantina. Istituito nell’anno 2007, ha reso fruibili al pubblico straordinarie collezioni di icone di datazione compresa tra il XV e il XX secolo provenienti da varie località della Russia, Ucraina, Bielorussia, Grecia, Bulgaria, Romania e Serbia. Nel corso degli anni il Museo si è affermato sul territorio come realtà solida nel settore dell’arte, della spiritualità e della liturgia bizantina, catalizzando l’interesse di numerosi tour operator attraverso una fidelizzazione straordinaria. L’esposizione, arricchita da paramenti e arredi liturgici, medaglie commemorative e celebrative e testi appartenenti alla liturgia bizantina, è stata ampliata e rinnovata nel 2017, offrendo un’esperienza sensoriale di forte impatto dove l’iconografia e la tradizione bizantina sposano la modernità degli spazi.

Il Museo, predisposto per la visita dei diversamente abili, è dotato di percorsi destinati ai non udenti, di audio guida multilingue e consente, attraverso l’ausilio di supporti multimediali, di arricchire le conoscenze dell’antica arte dell’iconografia espressa in tutto il suo splendore attraverso una suggestiva panoramica del ricco patrimonio teologico e liturgico di alto valore culturale.

Il progetto espositivo è stato configurato sull’intero tessuto urbano e, per la prima volta, va ad interpretare e interagire con i luoghi di culto di tradizione bizantina presenti sul territorio. La sua realizzazione è stata curata da uno staff internazionale di esperti che hanno sviluppato gli spazi adeguandoli alle esigenze di rappresentazione dei diversi temi trattati dal percorso museale organizzati in sezioni diverse di carattere propedeutico e didascalico.
Si tratta quindi di un’esposizione complessa ed affascinante dedicata ad un rapporto stretto e di confronto tra la creazione artistica e lo spazio sacro che viene indubbiamente valorizzato nella sua totalità, esaltandone la forza espressiva dei contenuti.

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