SAN LORENZO BELLIZZI

SAN LORENZO BELLIZZI

In passato il nome del paese era Bellizzia dal Castrum Bellitiae, feudo degli antichi baroni Bellizzi fondatori della Cappella di San Lorenzo prima di essere infeudata dai Pignatelli marchesi di Cerchiara nel 1534. La zona di San Lorenzo divenne luogo di incontro di briganti nelle note evenienze immediatamente successive all’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia.

Situato nel Parco nazionale del Pollino, vive principalmente di agricoltura, allevamento e mestieri artigianali. Qui si possono ammirare la suggestiva Riserva naturale Gole del Raganello e le meravigliose timpe di San Lorenzo Cassano e della Falconara. Ricche sono la fauna (cinghiali, grifoni, falchi, volpi, lupi ecc.) e la flora.

 

Riserva naturale Gole del Raganello​

La Riserva naturale Gole del Raganello è un’area naturale protetta, istituita nel 1987 in Calabria, nella provincia di Cosenza. Occupa una superficie di 1.600 ettari all’interno del Parco nazionale del Pollino.

Le Gole del Raganello costituiscono un canyon lungo circa 17 km, che si diparte dalla Sorgente della Lamia, fino a raggiungere un’area attigua all’abitato di Civita, dove sorge il caratteristico Ponte del Diavolo. Qui il corso del torrente Raganello diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta, che si mantiene tale fino alla foce. Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti: le Gole alte e le Gole basse.

 

Gole di Barile o Gole alte del Raganello

Le Gole alte del Raganello o Gole di Barile si dipartono dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la cosiddetta Scala di Barile, nei pressi dell’abitato di San Lorenzo Bellizzi, in un percorso di circa 9 km. La conformazione del torrente è molto accidentata, ma di grande interesse naturalistico ed escursionistico. Il canyon è costituito da due imponenti pareti rocciose: la Timpa di Porace-Cassano e la Timpa di San Lorenzo (1652 m/in foto). Esse sovrastano il torrente per un’altezza di circa 600-700 metri. Il percorso è costituito da rocce multicolori, levigate per secoli dalle acque che scorrono lungo questo corso. Gli escursionisti possono percorrere il canyon, con l’ausilio di semplici dispositivi di autoassicurazione (caschi rigidi, corde, moschettoni), riuscendo a contemplare scenari di ispirazione dantesca: il Grande Diedro, il Masso delle Rudiste, la Sorgente degli Equiseti, l’Anfiteatro del Diavolo.

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