MORMANNO

MORMANNO

Il centro abitato di Mormanno sorge fra le dorsali del Monte Vernita e della Costa, a 840 metri s. l. m. nel cuore del Parco nazionale del Pollino, lambendo ad nord il confine con il versante lucano.

Il centro storico di Mormanno si distende su tre colli, il più antico dei quali, cioè il vecchio borgo, ad ovest, viene comunemente detto la Costa, mentre ad est vi è il quartiere di San Michele detto Capo lo Serro (n’capu u sèrru), a sud di San Rocco, detto Casalicchio(casalìcchju) che rappresenta l’ingresso del corso municipale, ed a nord la Torretta (Tirrètta o cavaddrèri).

Le origini di Mormanno appaiono ignote ancora oggi, sebbene gli storici locali ipotizzino la sua esistenza a partire dall’epoca longobarda, dove possibili tracce di primi insediamenti sul colle della Costa siano ritenute probabili dalla posizione dominante a nord della sottostante valle del fiume Lao. L’ubicazione strategica sulle vie di comunicazione e la radice etimologica del toponimo ci testimoniano la sua preesistenza dall’espressione ” in montibus Miromanorum” utilizzata in un’agiografia di san Leoluca di Corleone, il quale si recò a Mormanno per meditare. Il nome Mormanno infatti secondo alcuni storici deriverebbe dal germanico Marimannus o Merimannus, oppure si riferirebbe agli arimanni, ovvero ai mercenari di origine germanica a cui fu concesso un territorio dove stanziarsi compreso tra il gastaldato di Laino e la fortezza di Papasidero. Il nome mons arimannorum si riferirebbe emblematicamente al borgo e se ne trova traccia in molti documenti successivi con numerose varianti, tra cui spicca Miromagnum il quale ne qualifica la sua posizione dominante l’ampia vallata del Mercure, i quali contribuirono a creare la forma corrente.

Duomo di Santa Maria del Colle

Situata nella piazza principale del centro cittadino, Piazza Umberto I, è la più importante architettura religiosa cattolica edificata nel 1700 c.a. venne consacrata da S.Ecc.Mons. Paolino Pace, Vescovo di Vico Equense, e cittadino di Mormanno il 5 settembre 1790.

L’edificio è in stile barocco napoletano, l’interno è diviso a croce latina con navata centrale, 2 laterali, transetto, abside, sacrestia e locali annessi. La facciata, progettata da Pietro Scardino da Padula, interamente costruita in tufo, presenta tre portali, due laterali di medesima ampiezza e uno centrale molto più grande. Su ognuno di essi si trovano gli stemmi delle tre confraternite di Mormanno: al centro la Confraternita del Santissimo Sacramento, a sinistra quella della Buonamorte o degli “Agonizzanti” e a destra quella delle Anime del Purgatorio. Sopra questi portali ci sono tre finestre, quella centrale in vetrata, rappresentante un’immagine della Madonna Assunta tra Angeli.

Faro Votivo ai Caduti della Calabria 1915 - 1918

Senza dubbio va ricordato il Faro Votivo, importante monumento regionale, elevato nel 1928 in onore dei soldati calabresi caduti della prima guerra mondiale, situato sul monte San Michele in località Torretta (Cavaddreru), costruito sull’atrio della seicentesca Chiesa della Madonna del Soccorso e che è ormai divenuto il simbolo di Mormanno.

Unico faro di montagna presente in Italia voluto dal comitato Pro Faro nel 1926 e finanziato con fondi provenienti da gran parte dei comuni della Calabria e da comitati di cittadini emigrati all’estero. Dall’architettura che si rifà al sacrario militare del monte pasubio, anch’esso rappresenta un sacrario militare ove si custodiscono cimeli e memorie delle 11 medaglie d’oro al valor militare e dei corregionali che caddero nella grande guerra.

Costeggia il monumento un ampio parco delle rimembranze, attraversato da un sentiero che attraversa la montagnella boscosa che congiunge Via S. Biase alla carrabile che porta al monumento.

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